Tempo di virus: la spiritualità occidentale è il cancro stalinista della libertà

Adepti, praticanti e seguaci della spiritualità di massa, quella che definisco prêt-á-porter, hanno una rilevantissima responsabilità nell’attuale stato di inazione in cui versa il paese di fronte alla sempre più concreta minaccia di una dittatura che, per la prima volta nella storia si sostanzia, grazie ad una serie di menzogne, nella cancellazione di una memoria storica attraverso atti criminali di pulizia anagrafica, oltre che in draconiane limitazioni delle libertà personali e nell’espropriazione degli individui, ridotti alla stregua di corpi e menti dei quali appropriarsi impunemente.Mi arrabbiai, quando una sannyasin che frequentavo affermò “la meditazione è di sinistra, l’esoterismo è di destra” ma successivamente convenni che aveva ragione ed ora più che mai, trascorso oltre decennio ed alla luce degli attuali accadimenti, il mio ego è estremamente fiero del fatto che io mi occupi di esoterismo, ed aborra la meditazione.
Ho già esposto il mio convincimento in materia, lo ripeto sinteticamente qui, anzi quieora, per doverosa chiarezza: meditazione e spiritualità, in salsa occidentale perché la versione originale avrebbe richiesto di assumere uno stile di vita assolutamente in contrasto con le dinamiche mollaccione e consumistiche, ivi comprese ed anzi per prime quelle care agli intellettualoidi della sinistra militante, giungono da noi sul finire degli anni ’60 del secolo scorso, come corollario dei movimenti hippy e dei primi fermenti che portarono al Maggio Francese con le conseguenti implicazioni di carattere internazionale.
Non si trattò, almeno inizialmente, di movimenti di massa ma di esclusivi appannaggi di chi poteva permettersi il viaggio in India o in Tibet, tornando guru, con il guru o travestito da guru e favorendo l’apertura di comuni, comitati, coordinamenti, associazioni e camarille varie all’insegna del fancazzismo e dell’assunzione di sostanze psicotrope poiché quello fu il concetto di spiritualità importato in occidente: alternativi a tutto, al lavoro, alle basilari regole del vivere civile, ai fondamentali della buona educazione, all’insegna di una nemesi senza che nulla riempisse il vuoto lasciato dalla distruzione.
Fu allora che le masse proletarie, alternative, con questioni interiori da risolvere (chi non ne ha?) e quelle borghesi annoiate e prive di scopo nella vita abboccarono, e fu allora che qualsiasi scoppiato si presentasse sulla scena veniva incensato ed osannato, specialmente se proveniente da Tibet o India indossando camicioni di varia foggia.
Sciamani andini e siberiani, nativi americani e sufi e via spiritualmente enumerando vennero cooptati nella sfera meditaiola solo un decennio più tardi, mentre su tutto iniziava a spandersi l’onda mefitica della new age accolta dai vagiti delle nascenti sette.
Sul finire dei meravigliosi sixties comparve, ed ebbe un successo incredibile, un tal Chandra Mohan Jain, noto come Acharya Rajneesh, successivamente come Bhagwan Shree Rajneesh ed infine come Osho dal termine inglese osheanic, oceanico, quello utilizzato anche per le adunate del Duce.
Professore di filosofia, abbandonò l’insegnamento accademico per girare il mondo come maestro spirituale, ottenendo notevolissimo successo grazie alle sue posizioni anticonformiste ed affermando di essersi illuminato nell’anno 1952, ventunenne, per la precisione il 21 marzo. Che fretta c’era, maledetta primavera?
Tenne discorsi e condusse campi di meditazione, fondò un ashram a Poona, o come dicevan tutti Pune, che giunse a ricevere 30mila visitatori l’anno.
L’ashram esiste tuttora, gestito da uno zoccolo duro di tedeschi, e chi intende accedervi deve sottostare ad una tassa di ingresso di 300 dollari.
Nel suo nome sorsero ovunque comunità e centri che praticavano meditazioni ed esercizi di varia natura fino a quando la comunità, nel frattempo trasferitasi ad Antelope, nell’Oregon, collassò a causa degli illeciti commessi da alcuni suoi membri di spicco.
Osho morì nel 1990 ma ancora oggi esistono, particolarmente in italiland, Paesi Bassi e Germania, centri e comunità, alcune vere e proprie aziende della spiritualità con un imponente giro d’affari ed un indotto niente affatto trascurabile.
La filosofia di Osho, insieme con alcune di matrice buddista, gode di particolare favore presso esponenti e seguaci della sinistra che vi mischiano in un allegro minestrone spiritualità, pratiche olistiche, allucinogeni per ottenere uno stato di coscienza alterato, ufologia, ecologismo, naturismo, animalismo, vegetarianesimo e veganesimo, predicando altresì l’abbandono degli attaccamenti e dell’ego e, avvertendo ossessivamente che la mente mente, bandendo il ben dell’intelletto in nome di un non meglio definito cuore.
Il risultato pratico è che chi condivide tali pratiche non cresce, rimane anzi ad uno stadio adolescenziale e contrae una perniciosa forma di dipendenza proprio nei confronti di chi afferma di lavorare per la liberazione dei seguaci, chiamandola guarigione ed arrogandosi spesso abilitazioni sanitarie che non possiede.
Detti seguaci fra loro si chiamano meditatori e definiscono gli altri, i normali, con un tono di palese disprezzo, giusto perché menano vanto di aver rimosso il giudizio.
Detto di passaggio: in alcuni casi, quando ti abbracciano, è meglio se controlli di avere ancora il portafogli.
Parlando più in generale di spiritualità, oggi è ormai invalso l’uso di uno slang che non è solo lessicale ma identificativo di ben precisi comportamenti e clan: chi si altera sentendo dire cazzate va in reazione, chi è realista circa l’alternarsi delle vicende della vita viene esortato a non alimentare pensieri negativi, a rimanere in un non meglio definito flusso che, ben lungi dall’essere regolamentato da qualche legge della dinamica, è una coperta Allwetter, ognitempo, buona per cianciafree, cianciare senza freni, di qualsiasi fenomenologia, obiezione, contestazione, visione purché non sia difforme da quella conformista dell’anticonformismo.
Cerimonie, pensieri rivolti alla luce, consigli di presunte guide immateriali, promesse di aiuti da parte di angeli, alieni, puffi, cristi e madonne caratterizzano l’esistenza di questi soggetti, che votano massicciamente a sinistra e non ammettono opinioni in contrasto con quello che è il loro pensiero dominante. E se persisti nell’errore significa che sei nella matrix, che non è quella dei gloriosi ciclostile.
Farebbe loro bene uno psichiatra, però bravo, ma gli unici che costoro riconoscono sono quelli che affermano che non sei matto ma vittima di un complotto della società cinica e bara.
Alle contestazioni poste con logica e dati alla mano reagiscono con la derisione, l’ingiuria e l’augurio formulato al contestatore di morire male. Lo ammetto, è un mio rammarico: quando eravamo giovani non abbiamo messo abbastanza impegno nel redimere i loro padri e nonni, a mazzate.
Questi esseri credono fermamente nella vita in ecovillaggi, anche se nell’ecovillaggio non ci sono Radetzky, Princi, Grom, Accessorize o Sumi’s. Ma l’ecovillaggio, ove fingere di lavorare in autocostruzione assistita nei fine settimana tra uno scambio reiki e una pizza democratica, deve essere fornito chiavi in mano da un organismo pubblico, e con esso i mezzi di sostentamento, e gli stessi partecipanti devono essere cooptati da un elenco di assegnatari. Va da sé che gli organismi preposti a tutta la manfrina sono comitati, associazioni, partiti, sindacati di ortodossa osservanza.
Nessuno di questi parassiti ha mai pensato di scucire anche solo un centesimo per acquistare un centimetro quadrato di terra dove edificare l’ecovillaggio.
Tutto è dovuto, e questi cialtroni lo stanno dimostrando oggi, mentre drenano senza ritegno le ultime risorse di un paese pensando già di indebitare se stessi e le future generazioni, mentre affossano le attività di chi, considerato affamatore del popolo ed evasore, finora ha prodotto mantenendo anche loro e, precedentemente, le loro puttanissime madri.
Questi farabutti, figli e nipoti della meditazione e di un imperante lassismo al quale è stato permesso di prosperare, odiano talmente il sorriso, la vita e le sue manifestazioni, ivi compresa la famiglia che schifano poiché incapaci di affettività e di assumersi delle responsabilità. Desiderano inoltre imporre il loro metodo agli altri individui, controllandoli e soggiogandoli non solo nei comportamenti ma persino nel pensiero.
E la maggior parte di coloro che li seguono è costituita da già morti, ignoranti che vedono la reclusione ai domiciliari, la perdita della libertà, il ricorso a ridicole forme di protezione come unica forma di contrasto alla pandemia farlocca, ed il governo di incompetenti come salvatori della patria.
Notizia di questi giorni: alcune gestanti hanno deciso che chiameranno Giuseppe il nascituro. Si, anche Stalin si chiamava così.
Vigliacchi, zombie omologati, mantenuti da genitori pensionati o dalle marchette che fanno per conto di ong, comitati e sindacati, che hanno il coraggio di scendere in strada per fingere di protestare quando ai loro padroni fa comodo allentare il giunzaglio, aprire le gabbie. Infami fautori della delazione, questurini pronti a manganellare, gentaglia che pretende di interrompere rapporti affettivi, dividere famiglie, sottrarre minori per farne commercio.
Compagni dei centri sociali che tanto cianciavate di presunti attentati alla libertà, comitati, movimenti, girotondieri, palloncinari, sardine fetenti, black-block, disubbidienti, sentinelli, smerdarelli, dove cazzo siete? State nascosti in silenzio perché siete voi il nemico da combattere, non il presunto virus.
Ma la maggior parte delle persone, indotta ad un terrore cieco, è ormai fuori di testa, imbelle, in stato vegetativo. Aspetta il microchip ed il vaccino salvifico che verrà: sarebbe opportuno se crepassero subito, così libererebbero risorse, questi esseri inutili!
E dai “meditatori”, nei fatti pericolosì per sé (e chissenefrega, attendiamo anzi episodi di autolesionismo che facciano loro “lasciare il corpo” e il campo) e per gli altri, che si rifugiano nella cosiddetta luce pur di scappare dalla realtà, non c’è nulla di buono da attendere. Anzi.
Non esiste il flusso, non esiste l’andrà tutto bene, è ora di buttare nel cesso le puttanate newage create apposta per annientare libero arbitrio e potere personale, e fare ricorso alla giustizia, al senso di responsabilità, all’accettazione del fatto che nel mondo – che non è quello dei Puffi – esiste la malvagità.
Volete fare qualcosa di concreto per il pianetà? A parte ammazzarvi, non riunitevi in meditazione alle ore 23 per direzionare il flusso di sto cazzo, ma alzate il culo e fare una scelta per contrastare una banda di pochi individui che, frustrati ed assetati di potere, sta portando il mondo alla distruzione attraverso crisi, finte epidemie, diffusione di veleni, distruzione della sacra attribuzione tra maschile e femminile secondo ruoli che furono ancestrali.
A nessuno sembra importare che l’italiland sia sotto dittatura, che i diritti costituzionali siano calpestati, che un’intera generazione venga spazzata via perché non più utile da spremere, voce di spesa sotto forma di pensioni e collo di bottiglia delle risorse ereditarie. Del resto gli stessi italilandesi, va detto, stanno solo raccogliendo ciò che per decenni hanno seminato per ignavia, convenienza, disinteresse.
Dal mondo non si scappa ed i guai non si risolvono recitando giaculatorie chiamate mantra, perché la vera questione non sono gli accadimenti ma la reazione di fronte agli stessi, la presa di posizione.
Sissignori, la dualità, quella sana dualità espressione dell’Uno primigenio, ben diverso dal vostro uno, dal vostro mitakuye da Gardaland,
Menate vanto di una spiritualità all’American Spirit, priva di verità, dedizione, spirito di servizio, coraggio, una spiritualità che dovrebbe invece condurre, ciascuno nella misura delle proprie attitudini, caratteristiche e competenze a denunciare, urlare, informare, difendere chi, diffondendo voci libere, fuori dal coro dei belanti, rischia di essere denunciato, radiato, deportato.
Queste persone devono, non dovrebbero, devono, unirsi affinché il 10% dei non dormienti, e tra questi in particolare coloro che gravitano nel vero mondo spirituale, esoterico, alchemico, crei energia fuori dal monopolio ideologico della metastasi sinistrorsa, portando ciascuno la propria esperienza: architetti, attrezzisti, avvocati, contadini, cuochi, falegnami, ingegneri, insegnanti, malgari, meccanici, medici, tornitori, meglio se con esperienza nel mestiere delle armi.
Perché chi sceglie di chinare la testa rintanandosi come un topo farà la fine del topo, deve fare la fine del topo.
O ritenete forse che i maestri ascesi e discesi vi amino e vi abbraccino? Buon per voi, a me invece state sempre più sul cazzo. Sappiatelo.
E concludo, riportando, integralmente e senza commenti, due passi di Pasquale Battista, conclamato esoterista.
Questo il primo:
«Il maestro non è lo zio
Come si dice, il maestro non è lo zio buono, ma un terremoto. Ho incontrato santoni induisti autentici, ve lo scrissi pure tempo fa, che dicono cazzo, ruttano e ti rifilano anche uno sganascione; monaci zen che insegnano a randellate, un don Juan che getta Castaneda all’improvviso nelle rapide gelide di un torrente.
Eppure non è violenza, ma un atto di umanità, un urto per svegliarvi poiché state per cadere in un baratro dove vi sfracellerete. Se andate a un maestro che sia autentico, non dirà nulla di quello che volete sentirvi dire, anzi il vaffanculo è dietro l’angolo. A parte ste parole di potenza, siete mai andati a lezione da un maestro di arti marziali? Non ti fa certo le carezze.
Chi è perfetto sempre? Io no, imparo dagli errori anche se ho una buona dose di intuito e improvvisazione nel vincere le battaglie di potere come in terra così in cielo. Mi chiamano maestro, perché spiego e medio gli strumenti per la crescita, posso solo suggerire quello che farei io in una situazione ma non l’arroganza di farei l maestro di vita anche perché ognuno ha la sua lezione da imparare, e un altro può essere solo uno spunto.
I maestri non sono quelli che inseguono il perbenismo, tutti quegli stereotipi di luce, angeli e ninfe colorate. Andate a leggere un po’ di cabala, anziché puttinate vittoriane.
Gli spiriti elevati parlano per enigmi, è la loro lingua è l’ermetismo, troppo difficile per i principianti, per cui occorrono persone rudi come noi che ti dicano in parole povere: alza il culo dalla sedia e muoviti.»
Questo il secondo:
«Ma, ebbri di tante ricchezze, non sopportarono più nemmeno la felicità (da Atlantide di Franco Battiato).
Buongiorno popolo credente e non credente. Un rumeno chiama l’ingegnere Carlo Negri, che racconta della sua gioventù quando non potevi lasciare la Romania e uscire di casa, ha detto che era meno peggio di qui adesso. L’informazione comincia a dare fastidio, sotto i video dei nostri politici non vedo che insulti e loro dicono che il 90% degli italiani è unanime.
Non scrivo per me stesso, ma in questi giorni ho sentito tanti, tanti, tantissimi in difficoltà e prima o poi si ribelleranno per fama e rabbia, ma saranno soli, arrestati e isolati se non peggio. Se si rimane singoli non si risolverà nulla, bisogna organizzarsi per gruppi locali. L’italia dei credenti è costituita da gente che prende ancora lo stipendio (per quanto ancora?) in particolare gli statali e quelle donnine che ti dicono di andare a vedere negli ospedali, perché hanno sposato un uomo benestante e hanno villa con giardino. E gente simile, e chi vive di pensione (fino a quando?).
Non sto a replicare il terrore dei notiziari, perché molti amici qui hanno fatto girare anche abbastanza. C’è gente che non vede, non sente ed è indifferente alle sofferenze altrui. Anzi ci sono anche le infami spie, che si sa non hanno mai fatto una bella fine.
Forse è bene cominciare a mettere striscioni nelle nostre copertine e a gruppi concordi nei vostri quartieri, fate vedere anche all’estero tramite social, instagram, video youtube e fate girare prima che cancellino. Io sto aspettando il conto alla rovescia. Gli albergatori, i ristoranti, gli avvocati i medici non protocollari, e in pratica tutti, tutti i lavoratori colpiti cioè tutti dovrebbero cominciare a fare lega, non dovrei dirlo e scriverlo io questo, un semplice Bagatto.
Noi esseri liberi e pensanti che ci facciamo domande e non crediamo a questa emergenza usata dalle nazioni come esperienze di controllo di massa, dobbiamo subire queste angherie anche a causa di altri concittadini come una nuova caccia agli eretici.
Hanno detto fin dall’inizio cose che contradicevano altre, mentito sulle date di quarantena, obbligare la mascherina in prossimità dell’estate, sequestrare la gente, dividerla per sano, mezzo sano e da internare. Droni e forze militari ovunque quando non c’erano prima per dare tranquillità e sicurezza dalla malavita. E ancora fate i chilometri di fila in mascherina al supermercato, impauriti come le scimmie. Cosa bisogna fare? Bisogna unirsi nelle cose serie, con tutti quelli che dicono non ci sto. Domani sentirò degli avvocati che si stanno riunendo in tal senso. Datevi da fare tutti nel concreto, inutile scannarsi su FB riguardo le notizie, non ci sono sordi peggiori di chi non vuole ascoltare. Ricordate fate girare e chiedete di far girare prima che vi blocchino qualsiasi post o video.
Non accettate la carità che vogliono farvi, non indebitatevi, né con loro né con gli usurai, reagite subito finché avete qualcosa da salvare. Siamo una catena. I commercianti hanno un detto: a fine giornata anche un euro in più conta!
Anche i caffè contano, non solo gli apericena. Salviamo il nostro Paese, il nostro futuro, le nostre vite, i nostri figli.
Se non ci dovessimo sentire più qui (non si sa mai) a causa di diffusione di post scomodi e diretti questa è la e-mail di contatto oppure chiedete notizie agli amici in comune. Ricordate striscioni virtuali nelle copertine e anche fuori di casa, se vi organizzate in gruppi di quartiere.
Questa è la fase una del conto alla rovescia conteggio da 10. Buona giornata, ma soprattutto buon risveglio a tutti.»

Alberto Cazzoli Steiner

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